Dopo un mese di successi nelle sale regionali, il film arriva nella penisola

Lunghi silenzi, sguardi di sfida, partite a murra, abbardente (acquavite) e malinconia per la terra natìa. Sono alcuni degli elementi che tra serio e faceto animano il secondo lungometraggio di Paolo Zucca, regista cagliaritano già apprezzato per L’arbitro (2013).

Scritto insieme a Geppi Cucciari e Barbara Alberti, il film vede protagonista Jacopo Cullin e Benito Urgu che si fa portavoce di quella nostalgia tipica degli emigrati. A supportare i due attori sardi Stefano Fresi (il cui cognome tradisce origini sarde) e Francesco Pannofino alla sua seconda esperienza con Zucca.

 

I servizi segreti americani sono in allarme, la notizia rimbalza da uno stato all’altro in ogni angolo di mondo, fino ad arrivare in Italia: qualcuno ha comprato la luna e quel qualcuno è un sardo. Bisogna agire in fretta prima che gli U.S.A. dichiarino guerra alla Sardegna e allora entra in gioco Kevin Pirelli (Cullin), soldato che si finge milanese, ma che in realtà si chiama Gavino Zoccheddu ed ha chiare origini sarde. Guidato dal maestro di “sardità” Badore (Urgu) si calerà nei panni del perfetto sardo per investigare sul campo e trovare il misterioso acquirente della luna.

Dopo un mese di successi in tutte le sale della Sardegna, L’uomo che comprò la luna è approdato anche nella penisola e sta registrando ottimi risultati nelle città già toccate: Roma, Milano, Torino, Bologna e Perugia. Lo scorso weekend ha surclassato il colosso Avengers: Endgame come miglior media copia al box office con 3.937 euro.