Un sassarese tra le fila della Sergio Bonelli Editore, la più celebre casa editrice italiana a pubblicare fumetti, che ha reso celebri in tutto il mondo personaggi come Tex e Dylan Dog. È Antonio Lucchi al Bosa Animation Awards 2017 è stato uno dei protagonisti della prima giornata per raccontare i segreti di quest’arte straordinaria nell’ incontro moderato dallo sceneggiatore Emiliano Longobardi.

Lucchi ha fatto un excursus sulla sua brillante carriera che lo ha portato ai massimi livelli del panorama fumettistico italiano.

I due mondi, quello dell’animazione e quello dei fumetti, sono parenti, nel senso che usano il disegno per creare storie, ma poi divergono completamente nei metodi di linguaggio con cui le due forme d’arte si esprimono. Un campo, quello dell’animazione cinematografica, che Lucchi considera tanto affascinante quanto estremamente complesso e laborioso.

Gli esordi del disegnatore sono assolutamente fortuiti. Trasferitosi a Roma per studiare grafica 3D per videogame all’AIV – Accademia Italiana Videogiochi, rinomato istituto di formazione professionale, sembra dover abbandonare la passione per i fumetti. Ma, grazie ad alcuni disegni postati su facebook, viene notato da Paolo Di Orazio, fondatore della rivista “Splatter”, che lo scrittura per realizzare due storie pubblicate sui numeri 1 e 3 di “Shinigami”. Dopo questa esperienza collabora per la webcomic di Paola Barbato “Davvero”.

Un progetto che permette a diversi esordienti di mettersi alla prova, imparare, confrontarsi e avere una visibilità che consentirà a molti di essere notati da professionisti del settore. Anche per Antonio Lucchi arriva una bella occasione. Parallelamente al lavoro per “Davvero” risponde all’annuncio di Gianfranco Manfredi, sceneggiatore per Bonelli, che ricerca un disegnatore. Con un po’ di coraggio Antonio prepara i disegni richiesti e centra il bersaglio, iniziando così a lavorare per il fumetto “Adam Wild”, una serie mensile con storie d’avventura ambientate nell’Africa coloniale.

L’ambizione più forte, ancora prima di riuscire a emergere è quella di essere riconoscibile: “Vuoi che la tua identità venga fuori in ciò che crei e col tempo ti accorgi che è una cosa che viene spontanea”. Lucchi ora è ai massimi livelli nel mondo del fumetto in Italia, ma grazie alla tecnologia riesce a condurre il suo lavoro restando nella sua città, Sassari.