La Giuria dei Festival formata da Maria Pizzuti (Fastenet Film Festival), Maurice Seezer (Fastnet Film Festival), Paul Bruce ( Edinburgh Short film Festival)  ha assegnato i seguenti premi:

  • Premio Documentario Internazionale  a Nobody dies here  (Francia) del regista francese Simon Panay  Panay con la seguente motivazione “La dura realtà della vita in una miniera d’oro a scarso rendimento e la disillusione di ex minatori contrastano con la speranza dei prospettori attuali di sognare una vita migliore per se stessi e per le loro famiglie. Un docum”entario potente con stupenda cinematografia, un affascinante argomento esplorato con compassione, intuizione e con alti valori di produzione”.  A Nobody dies here è stata conferita l Medaglia della Presidenza della Camera per l’importanza delle tematiche affrontate.
  • Premio Vetrina Sardegna a La finestra (Italia) della regista Silvia Perra con la seguente motivazione “Da un punto di vista etnografico la Finestra potrebbe essere semplicemente un film sulla fine di un modo di vivere, invece mette soprattutto a fuoco le enormi difficoltà che si incontrano quando si cerca di agevolare gli anziani, rispettando l’attaccamento della vecchia generazione alle ancore della loro vita, della loro casa e dell’ambiente, specialmente quando il deterioramento delle facoltá cognitive gioca la sua parte. Il dramma evolve in maniera astuta, ad esempio, i costruttori del tunnel sono rappresentati come amici e antagonisti e condividiamo la confusione. Uno studio maturo e riflessivo di quello che il progresso può lasciare nella sua scia”.

La Giuria Internazionale formata da: Gianluca Arcopinto ( produttore cinematografico) ,  Patrizia Masala (vicepresidente Ficc), Judit Pinter (Giornalista) e Angel Quintana  (Docente Universitario) , ha assegnato i seguenti premi:

  • Premio Fiction italiana a Lost in the white (Italia) di  Alessio Cuboni, con la seguente motivazione ” per la padronanza delle tecniche audiovisive messe al servizio di una storia non sempre lineare ma mai banale”
  • Premio Fiction internazionale  a “Aux battements du parloir” (Francia) di Marc Pascal con la seguente motivazione ” per il suo stile asciutto, quasi minimalista, ma di grande efficacia nel raccontare un difficile percorso di vita riuscendo a coinvolgere lo spettatore anche in una riflessione che va al di là delle immagini”
  • Menzione Speciale a Sophie De Furst di “De l’Attention” per l’interpretazione sofferta e partecipata con un perfetto alternarsi di emozioni al servizio di un monologo interiore della protagonista dell’opera, anche autrice del testo.
  • Premio Scuole è andato a Angeltown (USA- Corea) di Nancy Liu, con la seguente motivazione: “la regista con l’intensità del racconto, a tratti onirico, ci accompagna nel complesso universo della protagonista, riuscendo a trasmettere nello spettatore la forza emotiva della sofferenza fisica e mentale celata dietro una “maschera” . Ad “Angeltown” è stata conferita inoltre la Medaglia della Presidenza della Repubblica.

La Giuria  degli studenti dell’Accademia M.Sironi ha assegnato i seguenti premi

  • Premio Videoarte a  Gamers (Spagna) di Rodrigo Canet, con la seguente motivazione: “per gli spunti di riflessione ed il grande potere evocativo generati attraverso un racconto visivo delicato e nostalgico”.
  • la Menzione speciale a “Manualdi Letícia Simões (Cuba) con la seguente motivazione “per l’idea e la fotografia. Delicato, poetico. Istruzioni da un manuale su come gestire un cavallo, metafora sulla vita”
  • Premio Experimental  The first time I saw Francis Taylor he was in slow motion” (Rio de Janeiro) di  Sousa Haz ; “Racconta in maniera originale e divertente un concetto semplice e assodato: la lentezza dell’uomo rispetto alla donna. Uso magistrale del montaggio e musiche”.

La Giuria ristretta formata da tredici membri scelti tra le persone detenute del carcere di Bancali e coordinata dal garante dei detenuti Mario Dossoni e dalla dottoressa Antonella Vandi ha assegnato:

  • PREMIO GIURIA RISTRETTA  a “Nobody dies here” del regista francese Panay Simon.
    Con la seguente motivazione: “L’opera mostra con immagini molto forti come gruppi di persone possano scavare in condizioni disumane, ridotti quasi in schiavitù, alla ricerca di oro nella speranza di una vita migliore. “ Nobody dies here affronta, con un caso estremo, ma diffuso, la mancanza di qualsiasi rispetto per la dignità delle persone e la necessità che vada combattuta qualsiasi forma di sottomissione e di sfruttamento. E lo fa utilizzando immagini in bianco e nero e con una colonna sonora molto particolare.
    Evidenziando come possano essere violati o annullati i diritti delle persone, rispecchia situazioni molto diffuse, vissute direttamente anche dalle persone detenute”
  • Menzione Speciale Jail quarters (Francia) di Marc Pascal con la seguente motivazione “Uno dei diritti negati è quello all’affettività e al mantenimento di positive relazioni familiari. E nel cortometraggio di Pascal ne sono ben evidenziati gli effetti negativi e perversi.
    Secondo la giuria ristretta tutti i 17 corti esaminati sono stati molto significativi, molto professionali e degni di applauso”

La Giuria Diari di Cineclub , formata dai redattori della rivista presenti al festival ha assegnato:

  • Premio diari di Cineclub Red Light (Bulgaria) di  Toma Waszarow, con la seguente motivazione: “In questa favola dolce amara ambientata in Bulgaria il personaggio principale, educato al rispetto delle regole della vecchia burocrazia comunista si ritrova in un microcosmo in cui si discutono queste superate regole, per arrivare a rivendicare la solidarietà tra gli individui distruggendo sia il falso ordine imposto che l’egoismo individualizzato”
  • Menzione speciale Diari di Cineclub Mariquita (Spagna) di Francesco Cocco con la seguente motivazione ” Per aver raccontato la difficoltà del giovane protagonista nel vivere la propri diversità all’interno della sua famiglia affidando , anche se tardivamente, le proprie paure e le proprie angosce ad un insolito tramite”

 

Medaglia a della presidenza del Senato ai Tenores di Bitti  Remunnu ‘e Locu  “per essere stati ambasciatori della cultura sarda nel mondo, contribuendo a far conoscere e apprezzare, con la propria vibrante intensità melodica, la bellezza di un’espressione artistica autoctona, unica e originale, che affonda le radici nell’antica e insondabile tradizione dell’isola, e che l’Unesco ha riconosciuto come patrimonio immateriale dell’umanità”.